É passato un po’ di tempo dal mio ultimo post, un anno è volato.
Il lavoro e gli impegni personali mi hanno tenuto occupato per molto tempo. I clienti e gli amici mi hanno sottratto ore ed ore; mettici che alcuni mesi sono letteralmente
volati, altri troppo brevi (vedi febbraio ^_^) ed alcuni li ho dovuti dedicare alla mia forma fisica (ancora lontana dall’essere raggiunta) ed in men che non si dica é passato un anno e più e già un’altra estate inizia, ma bando alle ciance e veniamo a noi.
Ho iniziato questa estate col turbo, subito, a freddo, partenza per la Repubblica di Malta già agli inizi di Luglio.
Il paese bilingue che conoscevo poco mi ha subito colpito per le sue stradine che ricordano molto le nostre (in particolare quelle sicule) dai vicoli stretti, con case addossate dai colori e dalle forme rese originali grazie ai mattoni tipici maltesi, ma urbanisticamente (a volte) meglio strutturate; per i suoi luoghi di preghiera convertite dai cristiani in chiese; per il numero delle stesse presenti in ogni dove (impossibile é stato visitarle tutte e pensate che mi riferisco solo a quelle presenti nella capitale: La Valletta) in cui, però primeggia evidente ed i contrastata la cultura italiana del barocco (esempio è la Co-Cattedrale di San Giovanni); per i suoi colori, ma più di ogni altra cosa per la conformazione del suo strato sociale: un melting-pot di cultura, popoli e tradizione (anche culinaria) ben equilibrato simbolo di integrazione e di tolleranza.
Malta però non é solo chiese, città o popolazioni uniche, ma anche natura e relax. Viaggiando per l’isola è possibile vedere grotte fantastiche dai colori unici, antri di rocce che si uniscono al mare, nuotarci dentro o contemplarne i colori al tramonto, saline spettacolari o macchie mediterranee che si alternano a strade sinuose in leggere salite o a discese ripide e scoscese sempre accompagnate da viste mozzafiato, oppure si può scegliere di fermarsi a Paradise Bay e godersi una giornata di relax in spiagge pulitissime e mare cristallino.
Verrebbe da pensare che tutto oro è quello che luccica, bèh, io ho avuto impressione di si, ma in 10 giorni è impossibile conoscere un paese dal profondo e comprenderne le difficoltà della popolazione. L’impressione è che è un popolo che vive bene, di turismo, circondato da cultura, che attraverso la classe dirigente è riuscito a valorizzare e fruttare. Ha fatto in modo che ad ogni ora del giorno la nazione (o meglio il paesone vista la dimensione) pullula di turisti che spedendo creano un indotto economico non indifferente, inoltre, come se non bastasse, l’ottima organizzazione dei bus che viaggiano a tutte le ore in ogni direzione, permette di visitare ogni angolo di Malta, è facilissimo arrivare dovunque, con facilità e a costi molto economici (1,50€ al giorno un ticket che è possibile usare quante volte si vuole per ogni tratta di autous).
É arrivato il momento di accennarvi anche alle due isole Gozo e Cumino, naturalisticamente parlando incredibili, anche se non tornerei a Cumino, piccola e meno spettacolare di Gozo che va, invece, vista almeno due volte per assaporarne i monumenti, ma sopratutto gli imponenti scorci naturalistici da vista mozzafiato che nel mio paese sarebbero già state seppellite dalla cementificazione.
E poi ci sarebbe ancora da parlare della Finestra Azzura, degli antichi Templi Megalitici (situati a Xagħra), delle splendide spiagge e del mare cristallino, della popolazione affabile e pronta ad aiutarti, di una delle chiesea campana unica più grande d’Europa, di San Julian, dell’ordine dei cavalieri Templari Maltesi, della vita notturna, delle discoteche, della zona di Sliema, del National Museum of War, del National Museum of Archaeology, del National Museum of Fine Arts e credetemi se vi dico di tanto, ma tanto altro ancora, solo che adesso l’ora è tarda, devo andare a fare una corsetta ed una bella doccia prima di cena quindi, meglio concludere qui queste poche righe scritte in fretta.